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piuttosto abitata. Quel dubbio accrebbe la sua inquietudine; ma proseguì.
Sperava sempre d’incontrare qualcuno che pietosamente lo accompagnasse, eppur temeva quest’incontro pensando:
— M’inganneranno. Mi ricondurranno all’ovile, giacchè pare si siano dati tutti la parola per non lasciarmi scender a Nuoro.
Allora cercò di andar di fronte al sole, orientandosi dal suo tepore; ma lo sentiva calare; fra poco sarebbe tramontato. E dove andare, poi, mancandogli anche quella guida?
Infatti, sparito il sole, ben presto egli fuorviò nuovamente verso nord, ritornando nel bosco; il suo bastone battè incessantemente sulle roccie.
Un grato tepore alitava ancora intorno, e si sentiva il profumo dell’edera e del musco; ma l’ombra del crepuscolo calava già sul monte, e zio Pietro sentiva le sue ombre interne addensarsi.
Invece di scendere ora egli saliva; dove andava? dov’era? Che c’era intorno a lui?
La disperazione crebbe; il suo cuore pareva stretto fra due di quelle roccie, che si seguivano sovrapponendosi le une