Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/246


— 232 —

fuoco, con la coda attortigliata alle due zampine anteriori, conservava negli occhi socchiusi verdi come due smeraldi un’espressione di beatitudine profonda.

Passarono i giorni; gli amici si stancarono di visitare il vecchio, l’ovile desolato parve un eremo: Melchiorre non tornava. Zio Pietro non mangiava, non beveva, non si muoveva: il suo cranio si fece pallido, la barba ingiallì.

— Voi diventate matto, — gridava Basilio, con disperazione sincera. — Se continuate così, diverrete presto un cadavere, e quando Melchiorre tornerà, troverà ben in ordine le cose sue! Bel guadagno fate, zio Pietro! La giustizia si mangerà tutto.

— Portami a Nuoro, Basilio.

— Portami un corno! Voi restate qui, ve lo giuro, che mi escano gli occhi, e mangiate e bevete, e state forte, che le cose si rimedieranno.

Zio Pietro non protestava; taceva, curvava il volto sul bastone; ma il suo silenzio era più triste d’ogni querela. Allora Basilio cercava di intenerirlo; gli si inginocchiava davanti come un bimbo, e porgeva latte e pane.

— Mangiate, zio Pietro, siate buono, piccolo zio mio, siate buono. Che ne ri-