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s’era fidanzato, e che fra poco si sarebbe sposato, invece di rallegrarsene, provò un mordente impulso d’invidia.

— Sposiamoci, — disse supplicando a Paska, appena potè vederla, — sposiamoci. Ho il danaro per acquistar trenta capre.

— Trenta capre! Ci vuol altro, bello mio!

— Sposiamoci, Paska, sposiamoci. Io non posso più vivere così, io non posso più vivere senza di te.... — Spasimava e l’assaliva con baci selvaggi. — Io commetterò qualche pazzia se tu non mi sposi. Ti comprerò sette anelli e la medaglia d’oro.

— Ti sposerò.... Quante volte l’abbiamo detto! Abbi pazienza, agnello mio!

— Ma quando? Ma quando? Subito, subito, prima del padrone, prima?

— Il tuo padrone si sposa? — ella chiese stupita, allontanando la sua dalla faccia di Basilio, e spingendolo per gli omeri.

— Si sposa, sì, si sposa. Non lo sapevi? Sposiamoci anche noi, Paska...

— Con chi?

— Con chi? Io con te, tu con me!

— Dico, con chi si sposa Melchiorre?