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solo i signori doveva odiare, ma anche i paesani, i pastori, i banditi, gli straccioni....

Si sollevò e ricadde come l’ubbriaco: voleva sputare in volto ai maldicenti che calunniavano la sua Paska, voleva uscire, correre, battere alla porta di lei e gridarle:

— È vero che sei l’amante di tutti? Anche dei ladri?

Ma non si mosse.

Aveva sognato? Rievocò il convegno in tutti i suoi particolari, sentì ancora sulle labbra il sapore ardente dei baci di Paska, e tremò ed ebbe voglia di piangere.

Possibile che tutto fosse vero? Che Paska era l’amante di tutti, che Paska aveva baciato anche lui?

Ma perchè anche lui? Con quale scopo? Egli era un povero ragazzo senza avvenire; egli non aveva agnelli, nè denaro, nè altra roba da regalarle. Perchè ella dunque doveva ingannarlo, se non gli voleva un po’ di bene?

No, la calunniavano. Quei giovanotti l’avevano visto entrare da lei, e adesso parlavano così per invidia, per farlo soffrire e morire.

— Ma io dormo e non sento nulla! —