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dal fumo; ma Melchiorre fissava Basilio e gli puntava un dito sul petto:

— Tu? Tu? Cosa dici tu di anime e di divini Figli? Piccola volpe, tu non ne hai due, ma dieci di anime, e le darai tutte non al divin Figlio, ma al padre dell’inferno, a Lusbè il capo dei demoni.

Tuttavia gli permise di scendere a Nuoro per ascoltar la messa di mezzanotte; sarebbe risalito all’alba, e dopo il suo ritorno, lui e zio Pietro sarebbero scesi a loro volta, permettendolo il tempo.

Il tempo lo permise. Faceva un freddo intenso ma asciutto; il cielo spazzato dalla tramontana era d’un azzurro profondo, e le montagne lontane coperte di neve cristallizzata dal gelo tagliavano l’orizzonte come muraglie d’alabastro. Il bosco rabbrividiva, benchè il vento tacesse; e Basilio, col volto livido, il naso paonazzo e gli occhi lucenti di lagrime spremutegli dalla gioia e dal freddo, scese la montagna saltellando.

Il freddo aumentava col cader della sera: dalle radure scorgevasi dietro i boschi neri l’oro pallido del tramonto; s’udiva vibrato nel silenzio qualche grido di pastore che imitandone il grugnito richiamava i suoi porci sbandati; qualche