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perà nessuno, perchè ella dice che, finchè ha dei figli fuori del carcere, e le verrà rubata qualche cosa, non dubiterà mai d’altri.... Basta, infine facciamo così: se perdo io, Melchiorre infila la gallina nello spiedo; se perdi tu, ti do sette pugni.

— Accetto.

Seduti per terra giocarono, al chiarore del fuoco, e il figlio di zia Bisaccia rideva come un fanciullo, raccontando storielle amene. Il cane, il gatto, e più indietro la lepre simile a un gomitolo di seta bionda, con gli occhioni che riflettevano la fiamma, guardavano intenti. Fuori la nebbia pallida saliva dal mare, la pioggia scrosciava sugli elci, dal vello sporco delle capre l’acqua gocciolava gialla, e la macchietta immobile e rassegnata del cavallino appariva or sì or no fra la nebbia sotto il fantasma deforme dell’elce.

Melchiorre guardava dall’apertura della capanna, e una domanda gli fremeva sulle labbra mentre il paesano raccontava le novità di Nuoro. Ma in fondo s’irritava contro la sua curiosità e taceva. Dopo il voto pronunziato sul capo paterno, negli ultimi mesi era vissuto come auto-