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Le voci vibravano con cadenze flautate; i gridi dei bimbi parevano pigolii d’uccelli.
Tutti trascinavano rami, sterpi, fronde; i fanciulli salivano sulle roccie, scendevano, saltavano, risalivano, apparivano neri sullo sfondo rossastro del cielo.
Basilio veniva dietro, serio, con gli occhi spalancati, stupito di trovarsi fra quella gente allegra e in quel luogo: la sua inquietudine aumentava, Paska non badava a lui. Perchè era venuto, perchè andava dietro quelle serve che ridevano, quei signori che fischiavano, quei fanciulli che saltavano sulle pietre?
E il padrone che l’attendeva? E la capretta che belava in fondo allo speco?
E perchè Paska, che se lo tirava dietro, non sembrava neppure ricordarsi di lui?
Giunto alle rupi di Monte Bidde, un signore gli ordinò di accomodare i rami e le fronde che tutti gettavano una sull’altra, e di attaccar fuoco. Sulle roccie i piccoli elci selvaggi sfumavano sul cielo cinereo; sotto Monte Bidde i boschi scendevano compatti, stendendo giù per le chine una cascata di verde.
E giù le valli dormivano nell’ombra; Nuoro biancheggiava nel crepuscolo, ed