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lo hai? In casa mia sto meglio di quello che sta tua madre nella sua buca, e non voglio seccature. Se non fosse perchè non hai che il cielo da vedere e la terra da calcare, ti citerei per i danni; la vedremmo. Truh, l’asino, truh....

Basilio era sparito. Nonostante i vituperi di zia Bisaccia si sentiva lieto e leggero come un uccello, mentre il cavallino spaventato dalle percosse e dalle grida della donna trottava rapido e colle orecchie erette.

Il mattino era diafano e azzurro: invece di tornare direttamente all’ovile Basilio andò sul Monte e cercò Paska.

Nonostante le sue conquiste, i suoi trionfi e le alte protezioni di cui godeva, ella viveva d’ansie e di paure: scorgendo il mandriano cambiò colore, ma gli si mostrò ironicamente benevola.

— E di laggiù? — chiese, accennando col mento verso l’ovile. — Altra minaccia hai da comunicarmi?

— Pare così! — diss’egli facendo il coraggioso. — Se non fai attenzione, vedrai cosa ti accadrà, agnella mia!

— E cosa m’accadrà, agnello mio? L’altro giorno hai fatto presto ad andartene, e non hai atteso la mia risposta.