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90 | il sigillo d'amore |
quali ella rispose arrossendo: cosa che stabili già un senso di familiarità fra loro: e quello che doveva accadere accadde. Ella era una bella donna, con una pelle meravigliosa sotto la quale il sangue, nutrito di buoni cibi e di buon vino, scorreva troppo denso e quindi a volle si fermava come una folla festiva nelle vie strette. E il dottore la desiderò: spinto quindi da un senso più personale che professionale, le domandò se non aveva mai pensato a sposarsi.
Allora lei sollevò la testa, piano piano, e lo guardò in viso trascolorata, con due occhi d’animale preso al laccio.
— Il male è questo, — disse con voce rauca e lagrimosa. — Anni fa sono stata fidanzala, poi egli mi ha lasciato e non pensa più a me. Io invece non ho cessato un momento di pensare a lui, un giorno come l’altro, un anno come l’altro. Ho fatto di tutto, per dimenticare: mi dissero che bastava ingrassare e viver bene per scacciar via questa debolezza; invece è peggio, più si sta bene di corpo, più l’anima soffre. Non sono una stupida, e, creda, faccio di tutto per togliermi da quel pensiero; ma è come una mala radice sottoterra, che soffoca ogni al altra cosa. È infine un’idea fissa che a volte mi conduce fino alla riva del canale. Lei mi capisce: lei, dicono....
Si fermò accorgendosi ch’egli si scostava e arrossiva come sfiorato da una vampa. Capì