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72 | il sigillo d'amore |
a tempo a negare: però si affrettava: chiuse le persiane, tornò nell’ingresso buio.
Ma mentre sta per aprire la porta, questa, come nei sogni, si spalanca da sè, e nel vano grigio appare la piccola figura del vecchio.
— Buon giorno, buon giorno, — dice lei, untuosa e vibrante. — Ho finito e vado.
— Aspettate un momento, ho dimenticato una cosa — egli dice, lasciando la porta aperta. E va di là, nella camera, e apre il cassetto.
*
Da quel momento, come tutti i delinquenti dicono per scusarsi, ella perde la propria coscienza. Fuggire? La prenderanno per le scale. Negare: non le resta che negare: ma il vecchio la investe, le salta addosso come un gatto arrabbiato, grida con la sua piccola voce che vuole denunziarla, che chiamerà gente se lei non restituisce subito i denari. Lei tace, si lascia spingere e stringere; ma d’un tratto chiude con un calcio la porta e a sua volta soverchia l’uomo, gli afferra il collo con le sue mani che il lavoro millenario suo e dei suoi avi ha mantenuto gigantesche, e glielo torce come quello di una gallina.