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66 | il sigillo d'amore |
nato artista non può morire uomo di affari. È meglio che mi rimetta a tavolino, a scrivere le mie favole.
E poichè era abituato alla sua penna la richiese alla cuoca.
— Prima almeno mi lasci fare il conto, — disse lei.
Il conto lo aveva già fatto e il cefalo vi era segnato per lire undici; ma pensando che il padrone lo si poteva dunque imbrogliare allegramente, corresse in questo modo: cefalo, lire sedici.
E il padrone le regalò anche un’altra penna.