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64 | il sigillo d'amore |
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L’uomo cessò immediatamente di segare, pur fingendo di non aver sentito quelle parole. Contò le foglie ristrette in due gruppi: erano sedici, delle quali, al suo dire, solo dieci buone ancora per le corone. E trasse palpandolo bene dal suo portafogli un biglietto nuovo da dieci lire.
L’artista prese il denaro con una certa soddisfazione: pensava che il giardino cominciava a rendere: e tutto era buono dopo che egli rinunziava al lavoro di tavolino.
— Se vuole, — disse l’uomo vedendolo così interessato, — posso lasciarle i mozziconi delle foglie: sono buoni per la stufa: fanno un calore terribile.
Lo scrittore accettò: e dopo qualche minuto si trovò ai piedi come tanti grandi scorpioni i sedici mozziconi irti di zampe velenose.