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60 | il sigillo d'amore |
tiero s’è introdotto nella tasca e le formiche lo seguono; ma come respinti da un esercito nascosto ne vengono subito tutti fuori sbaragliati e fuggono: è l’odore del tabacco da pipa che produce la ritirata. Più tenace e famigliare è un piccolo grazioso ragno bianco che lieve e rapido lo esplora dai piedi alla testa e gli si ferma di preferenza sui risvolti della giacca girando intorno ai bottoni: gira e rigira finalmente sosta e medita: medita senza dubbio un colpo straordinario; tessere la sua tela sul nobile petto dell’artista. Già attacca un filo a un bottone....
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Qui bisogna essere sinceri: questo avvenimento commuove l’uomo; le immagini letterarie lo abbandonano ed egli a sua volta si abbandona alla realtà semplice e meravigliosa: gli pare di essere eguale all’albero, alla vite, e di aver finalmente ritrovato l’equilibrio nello spazio. Ma una voce lo riscuote da questo sogno; ed egli manda via brutalmente il ragno, vergognandosi di essere sorpreso in corrispondenza con la natura. La voce che viene di dietro le sbarre della cancellata è del resto timida, e l’uomo che chiama: — Signore? Signore? —