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42 | il sigillo d'amore |
no a protestare e cambiano marciapiede; finchè uno della compagnia, un zoppetto intrepido e più feroce degli altri, non si afferra alla sedia, dietro le spalle del ragazzo, e lo costringe a fermarsi.
— E fammi sedere, — grida forte. — Apposta mia madre mi ha fatto zoppo, per zompare su questa cattedra.
Allora il ragazzo cambia tattica: lascia andar giù la sedia, l’afferra con una mano per la spalliera e comincia a rotearla vertiginosamente intorno.
— A chi tocca tocca.
Se non mi scosto a tempo tocca pure a me, mentre i nemici tentano un accerchiamento, si stringono, riescono ad afferrare chi il ragazzo chi la sedia e tutti assieme piombano a terra in un gruppo infernale.
Allora intervengo io.
— Sentite ragazzi, se non la smettete chiamo una guardia.
— Chiamane anche dieci, — grida lo zoppetto, e tutti, ancora attaccati alla sedia e gli uni sugli altri come scarabei, ridono d’intesa affratellati contro di me.
Finalmente, con comodo loro, si rialzano e riprendono la marcia: adesso però è un altro guaio, perchè ridivenuti amici, ogni tanto si fermano e discutono di affari loro.
Arrivati poi alla svolta della strada alcuni