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40 | il sigillo d'amore |
pre dall’alto, — primo scatto una lira, dieci centesimi ogni cento passi di poi.
— Allora la sedia la pago una seconda volta a te, — osservo io. Interviene la donna e si fissa il compenso in lire due: di queste il ragazzo ne vuole subito una, per il primo scatto, vale a dire per il salto dal cumulo delle pietre a terra.
— E non lo perda d’occhio, — mi consiglia la donna: al che egli brandisce la sedia per vendicare il suo onore offeso, poi mi passa davanti, sull’orlo dell’abisso, e dice con accento marziale:
— Andiamo.
*
Andiamo. Sul principio egli cammina rapido ed io stento a seguirlo in quel labirinto di rovine. Ma più giù la strada si fa meno difficile e il ragazzo incontra un primo amico, col quale si scambiano un mucchio di insolenze e di scherzi, a proposito della sedia. Io li raggiungo e convinco il ragazzo a proseguire con me; anzi tento una benevola conversazione con lui.
— Come ti chiami? Vai a scuola? Cosa fa tuo padre?