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30 Il sigillo d'amore



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Tornò su tutto pregno dell’odore delle loro pipe. La sposina dormiva e sudava, e non si accorse che vagamente della cosa: sognò, cioè, che anche lei fumava la pipa.

I guai cominciarono la sera dopo, quando egli le consigliò di andarsene ancora a letto presto e di prendere la bevanda sonnifera, e lui tornò giù di sua spontanea iniziativa.

Nel suo dormiveglia ella pensava che razza di divertimento poteva procurare la compagnia di quei zoticoni puzzolenti di vino e di cattivo tabacco, dei quali, del resto, non si capiva il linguaggio ostrogoto.

Ma la mattina dopo vide, con una prima puntura di gelosia, una bellissima donna la cui presenza pareva illuminasse la nera cucina. Era vestita con un costume quasi zingaresco, rosso e viola, con catenelle, medaglie di rame, spilloni raggianti sulla torre dei capelli d’un nero verdognolo. Anche gli occhi erano verdi, nel viso bianchissimo, d’una trasparenza straordinaria. Alta e forte, sembrava infine una degna fata di quelle selve ancora primordiali, nata