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24 | il sigillo d'amore |
— Del resto si ha diritto all’esistenza. Se lei è così non è certo per sua volontà. La letteratura è piena di uomini come lei, e dunque vuol dire che molti ne esistono. Ma io dico che se la società non l’aiuta, lei ha diritto di mettersi fuori della società. Questo glielo consiglio in confidenza, s’intende.
— Non ho mai rubato — dico io: e mi sento più triste del solito.
— È peggio mendicare, — ella ribatte, aspra, e cammina più rapida, quasi voglia lasciarmi indietro perchè si vergogna improvvisamente di camminare con me.
Allora un cataclisma mi scoppia dentro: tutto si rovescia; ho la sensazione fisica che il mio corpo vuoto si riempia di un liquido velenoso e salato, come il corpo di uno che annega.
Ed io che volevo farle dono della mia scatoletta di bottoni, come di uno scrigno di perle, penso di rubarle la borsa: e come colpita dal mio pensiero, la borsa le scivola di sotto il braccio.
Qui c’è una lacuna sinistra nei miei ricordi: e in mia coscienza non posso affermare se ho raccolto la borsa o se veramente, come la signorina afferma, è stata la mia mano a strappargliela destramente di sotto il braccio.
E perchè, allora, ella non si è subito rivoltata e non ha gridato? Ella afferma che aveva paura, che ha camminato con l’ombra della