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264 | il sigillo d'amore |
di esprimersi, un tempo limpido e lieto, adesso avevano una tinta di stramberia: quindi mi davano l’impressione che il sole d’Africa avesse non solo abbronzato la pelle ma anche sconvolto le belle qualità mentali del nostro amico; e la sua fissazione di portarmi in casa una belva feroce mi dava da pensare per sè stessa.
Quando dunque se ne fu andato dissi alla mia domestica:
— Bada che quel signore io non voglio riceverlo più. Se ritorna gli dirai che sono partita, ma che non sai per dove, nè quando ritornerò. O trova tu la scusa migliore.
Non le spiegai il perchè, per timore ch’ella, più paurosa di me, mi scappasse di casa; ma il giorno dopo, con la scusa che i ladri cominciavano a visitare i nostri dintorni, feci mettere la catena di sicurezza alla porta, con l’avvertenza a tutti in famiglia di non aprire se non dopo essersi assicurati chi c’era di fuori.
*
Fortunatamente il pittore non si lasciava più vedere. Sapevo che aveva stretto una relazione intima, con una bella signora, e nello stesso tempo preparava una sua importante mostra di quadri e disegni; speravo quindi che fra tante