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Lo spirito dentro la capanna 251

LA PRIMA CONFESSIONE.


Di dover un giorno o l’altro rivelare i suoi peccati a un uomo di Dio, non importava gran che alla Gina di Ginon il pescatore d’acqua dolce: i suoi peccati erano noti da una riva all’altra del grande fiume paterno, e lei non si curava di nasconderli; ma che dovesse confessarli proprio a don Apollinari, il nuovo parroco del paese, questo Gina non poteva concepirlo.

Don Apollinari era l’unico essere al mondo capace di destare in lei quel senso fra di paura, di soggezione e di ammirazione, che la spingeva a nascondersi come una lucertola fra i cespugli quando egli, col suo libro in mano, passava lungo l’alto argine del fiume. La persona di lui, che senza l’abito nero sarebbe parsa trasparente, tanto era sottile e bianca, sembrava a Gina quella di San Luigi disceso e uscito dalla sua cappella campestre: a volte non gli man-