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234 il sigillo d'amore



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La vita nella masseria continuò eguale, e della faccenda del toro non si sarebbe saputo niente senza la nota salata che il veterinario mandò al padrone. Il padrone pagò senza fare osservazioni; le coliche sono frequenti nel bestiame in viaggio, e quella del toro non doveva essere stata che una colica. Cominciava a crederlo anche il bifolco, quando la moglie gli annunziò che era incinta. Neppure questa sarebbe stata una cosa straordinaria, poichè la donna aveva già avuto un bambino, senza i fenomeni dolorosi che accompagnavano la gravidanza.

Il bifolco vedeva la moglie deperire e farsi brutta, piena di macchie livide in viso, col ventre sempre più gonfio come s’ella dovesse da un momento all’altro partorire. Infatti cominciò presto ad accusare forti dolori, e una notte si svegliò mugolando, con la bava alla bocca.

Il marito provò un senso di terrore e di pietà; gli pareva, nel dormiveglia, di trovarsi ancora davanti alla cappella campestre, col toro che domandava soccorso. Tutta la notte la donna spasimò, pronunziando nel delirio del