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212 | il sigillo d'amore |
s’avrebbe ad aprire una rivendita di vino a Roma. Ma non ce la conduco, no. No e no, — affermò infine a sè stesso, con due energiche scosse del capo.
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Eppure ce la dovette condurre; in novembre, quando i pioppi cessano di ridere e di scherzare e le foglie stanche di gioia si ammalano e muoiono. Anche lei tossiva, aveva sempre freddo e ricordava la pelliccia leggera e calda ch’ella si provava a insaputa della sua ultima padrona.
Il sor Andrea la portò da uno specialista, che gli consigliò di ricondurla su, dove c’è l’aria buona, ed egli pazientemente se la ricondusse a casa, finchè un giorno di marzo la riportò ancora giù, accanto alla prima sora Maddalena, nel piccolo cimitero dove si sentiva già l’odore delle giunchiglie.