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210 | il sigillo d'amore |
riere fini: speranza che cadde senza più rialzarsi quando si entrò nella casetta. Disordine, polvere, sporcizia, fiori appassiti e dispense sgualcite di romanzi popolari, nonchè foglietti della Canzonetta d’amore si facevano bella compagnia. E neppure una goccia d’acqua per lavarci, e il fuoco spento come nelle case di nessuno.
— Maddalena? Maddalena?
Maddalena si provava davanti allo specchio inclinabile del cassettone il cappellino ch’io m’ero levata; ed anzi trovò un altro specchietto per guardarsi di profilo e di dietro.
— Sor Andrea, — dissi allora al vignaiuolo rimasto di fuori, — per piacere non ha un po’ d’acqua per lavarci le mani?
— Maddalena? Maddalena?
Anche lui chiamava, ma era come se davvero chiamasse l’altra: e dalla pioppaia rispondeva il fringuello lieto e melanconico assieme.
*
Così si tirò avanti alla meglio, industriandoci da noi.
Del resto il povero sor Andrea si faceva a pezzi per aiutarmi, visto e provato che rivolgersi alla giovine sposa era come supplicare