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208 | il sigillo d'amore |
ad assisterla una sua nipote, ch'era al servizio in città, e questa ragazza, educata e pratica, se lei crede, signora, potrà servirla. Sa anche leggere e scrivere». Questo lo credo, perchè la lettera non è scritta coi soliti caratteri primordiali del sor Andrea; la notizia però non ci commuove; perchè in quanto a leggere e scrivere è meglio non pensarci, lassù.
*
Ci si dovette pensare, invece, appena tornati lassù, perchè la nuova padrona non faceva altro che leggere e scrivere.
— Da un mese ho sposato la nipote della povera Maddalena, — ci annunziò il sor Andrea venuto giù alla stazione per incontrarci. — Che si poteva fare? Senza una donna in casa non si sta. Eppoi è una gran brava ragazza, bella anche, e sembra una signorina di città. Vedrà, signora, le piacerà.
— Come si chiama?
— Anche questo c’è di buono. Si chiama Maddalena; così non capita di sbagliare nome, se la chiamo ricordandomi la prima.
— Perchè, diventerebbe gelosa? — domando io con cattiveria.
Ma il sor Andrea è proprio un buon uomo,