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202 | il sigillo d'amore |
è tutto bianco, con lievi decorazioni dorate: sembra un cofano nuziale, e i cavalli bianchi, i necrofori in livrea bianca, le bambine del corteo vestite di bianco, i bambini tutti coi mazzolini di fiori bianchi in mano, le corone di rose bianche, tutto dà un senso quasi di gioia come al passare di un corteo di nozze.
La morte stessa si rischiara e prende i veli di sposa per accoglierti nei suoi regni, o bambino.
E i compagni e le compagne di scuola, che guidati dalle Suore grigie sembrano piccoli allegri pulcini in fila dietro le chioccie che li portano a razzolare nel prato, pensano a tutt’altro che a piangere. Qualcuno succhia di nascosto una caramella, qualche altro dà a tradimento uno spintone al compagno. Le bambine osservano i particolari dei loro vestitini, pronte a ridere se una di loro ha sporgente un lembo del sottanino bianco o la scarpetta slacciata.
Sono un po’ tutti anch’essi come i soldati che accompagnano il loro superiore ai bruni prati dove la stagione è sempre una, senza più mutamenti nè pericoli: finito il funerale torneranno ai loro giochi; e col passare degli anni il piccolo compagno morto avrà su tutti loro, che lo hanno veduto svanire nel crepuscolo come una bianca nuvola portata via dai bianchi cavalli del vento, il vantaggio di restare bambino, felice di non crescere e di non conoscere il terrore della vita e il terrore della morte.