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Biglietto per conferenza 125

nuda, incoronata come la regina delle bambole dalle sue trecce meravigliose.

Ed ecco, neppure a farlo apposta, quel giorno le riapparve il suo fantasma. Egli la seguiva, di lontano, e per non raggiungerla coi suoi lunghi passi ogni tanto si fermava a guardare qualche vetrina.

Non c’era più dubbio: egli la seguiva, ma alla soddisfazione vanitosa ch’ella ne provava, più per il suo vestito che per sè stessa, un dubbio seguì: un dubbio che le diede un senso di calore alla testa come se i capelli le bruciassero.

— Adesso lo so chi è quello spilungone: è un agente segreto, ed è lui, Marco, che mi fa pedinare.


*


Ma poi, per dignità verso sè stessa, scartò l’ipotesi, tanto più che nei giorni seguenti l’uomo non riapparve più. Qualche altro però si voltava a guardarla, e un vecchione le rivolse parole galanti. Ella camminava felice nelle strade pur esse felici sotto il cielo di maggio, e quando tornava a casa sollevava il marmo del comodino per visitare il biglietto e ringraziarlo