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110 | il sigillo d’amore |
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Anche questo fidanzato viveva ad una rispettabile distanza che di giorno in giorno minacciava di farsi sempre più misteriosa e terribile.
Era un esploratore; e si preparava ad una spedizione di grande stile, cioè verso una regione assolutamente sconosciuta. Lui di me non conosceva che una poesia, io di lui non conoscevo che il nome: eppure eravamo fidanzati.
Bisogna dire che, oltre tutto il resto, mi lusingava in lui una qualità senza la quale il coraggio, la fantasia, la tenacia, la bellezza morale e la forza fisica di un personaggio di tal genere contano come zeri senza il numero avanti: l’essere egli ricco.
E bisogna essere fanciulli, soli, poeti e poveri, per intendere il vero significato di queste parole.
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Si è peggio che poveri e soli in una famiglia numerosa della quale da poco è morto il padre, la madre è debole e malata, i fratelli e le sorelle piccole si stringono intorno alla maggiore