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ad un negozio grande vicino al porto. La strada era deserta, col quadro del mare turchino solcato di alberi nudi e di vele appoggiato all’orizzonte.

Attraverso la porta spalancata del negozio s’intravedevano i barili d’aringhe coperti di veli rossi, e i vasi di confetti scintillanti sul banco pulito; ma quello che più attirava lo sguardo era un cartello bianco pendente sopra la porta, con la dicitura a grossi caratteri neri:


Si affittano e si vendono appartamenti e villini.


Com’egli si fermava a leggere attentamente il cartello, una vecchina che pareva di cera, con la testa avvolta in una sciarpa nera, uscì dal retrobottega, uscì sulla porta, uscì nella strada: e sebbene egli non le chiedesse nulla, cominciò a indicargli, di qua e di là, alcuni villini con le finestre chiuse.

— Tutti da affittarsi e da vendersi.

Egli continuava a fissare il cartello come leggendovi parole misteriose.

— Ecco perchè sei venuto fin qui. Cristiano: perchè ricordavi questo cartello e già pensi a cambiare di casa. Senti il pericolo. Ma qui, ad ogni modo, è troppo vicino.

— È troppo vicino, qui, vecchia.