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rialzare. Allora se ne andranno. Ma come un paralitico si può rialzare? Il mio nonno stette sette anni così, poi rese l’anima al Signore. Io penso che quel malato, abbia, Dio liberi, un’altra malattia. Qui, — aggiunse toccandosi con l’indice la fronte; e stette un momento tutta appoggiata su quell’indice, grave, pensierosa: poi disse: — un giorno lo sentivo gridare, nelle camere di sopra: la serva s’è fatta bianca in viso ed è corsa subito su: e la signorina ha chiuso anche gli scurini delle finestre. Toh, queste cose non si fanno, per un paralitico. Dio scampi, ma per uno toccato al cervello.

Questa supposizione spiegava tante cose: il silenzio e il mistero della casa, il non farsi quasi mai vedere dalla signora, e la sua tristezza.

E questa tristezza parve d’un tratto estendersi, trasfondersi tutta intorno, nel paesaggio e nel tempo.

Quasi tutte le sere, cominciarono a scatenarsi violenti uragani che non rinfrescavano l’aria e lasciavano gli alberi stroncati; soffiava un cupo libeccio e l’ululare del mare in tempesta non cessava neppure nelle ore di sole.

Pareva che la serenità mite che Cristiano aveva sempre conosciuto in quei luoghi non dovesse ritornare più. Forse la natura non