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minaccioso per lui; ma non lo disse. Voleva mostrarsi saggio, prudente, mentre l’angoscia gli cresceva per questa stessa finzione.
— Bisogna che vada, — ella disse alzandosi. — Sono uscita di nascosto della serva, che è così maligna; non accompagnarmi.
— Al paese hai veduto il dottore?
— L’ho incontrato, sì: perchè?
— Gli hai parlato di me?
— Cristiano!... — ella esclamò fra sdegnata e angosciata. Capiva il pensiero di lui.
— Perdonami, — egli mormorò; — ma è che davvero ho paura di essere ancora pazzo, di restarlo sempre. Vedi, ho paura che tu abbi paura di me, e mi comporto così.... così.... come un idiota, per farti credere che sono un uomo normale. Un uomo normale farebbe ben altrimenti; darebbe ragione al suo istinto, si abbandonerebbe al suo piacere. Io sono fuori dell’umanità; sì, è meglio che tu te ne vada, Sarina, che tu mi abbandoni....
— Dio, Dio, — ella cominciò a gemere; ma poi si vinse anche lei e tornò a sedersi accanto a lui.
— Io non ti lascerò mai più. Cristiano; ecco, sono qui, sono già tua: sono io, adesso, che ti supplico: fa di me quello che vuoi! Non ho paura di nulla, neppure della morte.