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e dovevi studiare e mi lasciavi in pace perchè sapevi che dovevo lavorare per te, eri migliore. Sì, certo, era meglio se sposavi una donna povera.

— Io non dovevo sposarmi per niente, io dovevo aspettare, a sposarmi, di incontrare una donna che mi piacesse davvero, che mi amasse.

— Tua moglie ti ama: sei tu che non la ami: sei tu che non ami nessuno.

— È vero, è vero.

Era vero: all’infuori di lei, della mamma, non amavo nessuno. Il perchè non lo sapevo, non cercavo di saperlo: pure divorato da un bisogno struggente di amore, non riuscivo ad amare, e l’amore dei pochi che mi volevano bene non trovava risposta in me. Era egoismo? Non credo perchè allora mi sarei appagato del mio benessere materiale; la verità è che mi sentivo solo, in una terribile solitudine interiore, e invano cercavo di uscirne: un mistero inesplicabile me lo impediva.

Mia madre mi guardava con tristezza e con paura quando io le parlavo di questo e cercavo di spiegare più a me che a lei l’origine del mio male.

— Se noi restavamo nei quartieri popolari, in mezzo alle gente simile a noi, come le api nell’alveare o le formiche nella tana,