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Gli pareva d’aver superato una prova molto più difficile di quella che realmente aveva superato: e ne era quasi grato a Ghiana.

Se Sarina gli perdonava quel suo errore, così vivo, così presente, era segno che lo amava davvero: solo una donna che ama perdona così.



Fu la prima lei, qualche giorno dopo, a parlare di nozze.

Che aspettavano? Egli le aveva fatto vedere i titoli di rendita che possedeva, ed erano sufficienti a rassicurarla per l’avvenire. D’altronde ella sperava di toglierlo da quella sua vita sterile: lui stesso faceva progetti vaghi che cambiavano ogni giorno; ma non riusciva a nascondere la sua inquietudine per l’avvenire, se questo doveva svolgersi in un altro ambiente, nel tumulto della città. E non aveva fretta di concludere il matrimonio.

— Spero non avrai moglie, — gli disse Sarina con uno scherzo che velava un oscuro timore.

Allora egli scrisse per far venire le carte. E lei le sue.

Deledda, Il segreto dell’uomo solitario 13