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Un’ombra passò negli occhi dell’uomo: gli pareva d’intendere un misterioso sentimento di Ghiana; che ella conoscesse davvero il segreto di lui, e avesse paura che il figlio rassomigliasse nei suoi errori al padre.

Ombre, ombre: egli si mise a camminare attraverso la stanza per scacciarle, ma anche per non guardare più il viso della donna.

— Ma speriamo in Dio, — ella continuava, sempre più intimidita; — e non inquietatevi qualunque cosa succeda. Anche se io dovessi morire, il mio Alessandro penserà alla creatura; e se lui dovesse andare in guerra, resteranno sempre i vecchi.

— Ma perchè vuoi morire? — egli domandò, sempre più impensierito, — perchè?

— Non sono io che voglio morire: è che non sono più tanto giovine, e questo è il primo figlio. Ma non è questo che mi dà pensiero: è che qualche cosa mi deve succedere. Il vecchio me lo dice sempre, senza spiegarsi; e mi fa più paura. Mi dice sempre che i peccati si scontano; racconta sempre storie di figli che hanno scontato le colpe dei padri... A volte mi sveglio, la notte, e non posso più dormire: ho persino paura che lui, il vecchio, se campa, farà del male alla mia creatura: può farla anche morire.

— Tu sei malata. Ghiana, — egli disse