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Tornò indietro, ma gli sembrò di essere in un luogo diverso da quello attraversato poco prima.
Una nebbia improvvisa, tiepida e argentea, lo circondava: pareva che le nuvole si fossero abbassate fino alla terra.
Non vide più neppure la sua casa; solo sentì la sua siepe, cercandola con la mano attraverso la nebbia.
Poi si trovò come sulla sponda di un lago: sulla riva opposta appariva un lume: la finestra di Sarina.
Ed egli attraversò il prato ricordando certe sere della sua adolescenza, in città, quando camminava fra la nebbia, nei grandi viali di circonvallazione, e i fanali gli sembravano astri, e tutto era bello e fantastico, intorno a lui, di una bellezza di sogno, perchè tutto era bello dentro di lui. Anche allora andava verso la vita; allora come adesso; anche adesso si sentiva giovane e con l’anima intatta.
Di nuovo fece il giro della casa, verso la porta della cucina; le ombre erano sparite,