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sentito di amare la sua catapecchia: appunto perchè era una catapecchia, umile, fredda e triste. No, non per questo solamente. La verità era un’altra. Amava la sua casetta perchè ricominciava a riamare tutte le cose della vita, belle e brutte, tutte le cose del mondo, piccole e grandi: perchè ricominciava ad amare.



Adesso gli pareva di sentire il passo di lei alle sue spalle; un passo senza suono, e che pure gli echeggiava forte dentro le orecchie. Ma non si volgeva, anzi affrettava il passo. Doveva raggiungerlo lei, se lo voleva. Ma lo voleva davvero? O era tutto un sogno della sua fantasia?

Il passo risonava forte, adesso, lo seguiva, lo accompagnava. Si fermò. Il passo si fermò, di fuori, ma gli continuava dentro. Era il battito del suo cuore!

Allora sedette sull’orlo della strada, in faccia al sole rosso che scendeva sul cielo azzurro incontro ad un altro sole rosso che saliva dalla profondità del mare azzurro; e mentre aspettava che la donna lo raggiungesse cominciò a parlare sottovoce come s’ella fosse già seduta lì al suo fianco sull’erba tiepida.