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pido del gatto arrotolato in fondo al lettuccio. Ma anche il gatto oramai era talmente abituato all’indifferenza di lui che neppure si mosse. Ed egli rimase lì, tutto il resto del pomeriggio, a guardare la finestra chiusa dalle nuvole bianche come da una lapide mortuaria.



Tre giorni stette senza tornare nella casetta bianca.

La decisione di diradare, se non cessare del tutto le visite, non era però calma e dura come erano sempre le sue decisioni. Brontolava:

— Forse se non vai è peggio, Cristiano. Ma perchè non dovresti andarci? Se tu fossi indifferente, come t’illudi d’esserlo, non esiteresti così.

Ad accrescere la sua nervosità scoppiò di nuovo un temporale che durò tre giorni. La pioggia era così furiosa e abbondante che pareva davvero si fossero aperte le cateratte del cielo; e il rombo del tuono non cessava mai: e in quel caos lo splendore urlante della folgore si avvicendava con l’oscurità più nera, come se il giorno e la notte si fossero di nuovo biblicamente me-