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Pareva un po’ malata di mente anche lei.
Una mattina Cristiano le domandò perchè almeno non apriva la finestra.
— C’è un bel sole che consola i morti. Mi permette di aprire?
— No, no, — ella disse fermandolo per la mano. Ed egli sentì che la mano di lei era fredda, dimagrita: eppure quel contatto lo scosse tutto, con un brivido che parve illuminarvi il sangue.
Non era amore, nè desiderio; ma qualche cosa di più profondo: un senso di tenerezza, di protezione, verso la creatura sola in combattimento col mostro della follia e della morte.
Spalancò la finestra con violenza, e nella luce improvvisa vide che Sarina si era come rimpicciolita, invecchiata, coi capelli in disordine, opachi intorno al viso pallido.
E poichè s’era alzata e tentava di chiudere la finestra, egli a sua volta la fermò.
— Senta, faccia piuttosto una cosa: vada un poco giù, a far due passi: starò io, qui.
Ella si sporse sul davanzale, facendogli cenno di affacciarsi anche lui.
— Ma non capisce che può alzarsi e buttarsi giù? — mormorò con voce irritata.
— Ma che alzarsi! Se non può più muoversi. Se.... — egli disse, senza osare di esprimere tutto il suo pensiero: gli sem-