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Finalmente vide Sarina risalire, sola, e piano piano si ritrasse, riprese il suo posto. Ma, non sapeva perchè, non era più l’uomo di prima.



— Se ne vuole andar via subito, — ella disse sottovoce, dopo aver guardato il malato sempre immobile sotto la coperta. — Naturalmente io l’ho congedato, non scacciato: gli dissi che poteva stare qui fino a domani, ma vuole andarsene subito: meglio.

Sedette sull’ottomana, fra Cristiano e la serva; e come questa accennò ad alzarsi la tenne ferma, anzi parve aggrapparsi a lei in cerca di sostegno.

— No, no, non ti muovere....

E Cristiano pensò ch’ella doveva sentirsi ben sola e debole se faceva così. E la sua tristezza aumentava.

Stettero qualche momento in silenzio, ascoltando. L’uscio era aperto: adesso si sentiva distintamente l’uomo camminare nelle stanze di sotto e nell’ingresso: finalmente aprì la porta e mise fuori qualche cosa.

— Potrei dirgli di dormire a casa mia, — mormorò Cristiano.

— No, no, la prego, non si muova! —