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a misura che le trovava gettandosele sulla spalle e sul braccio: qualche oggetto gli cadeva per terra ed egli si chinava a raccoglierlo: solo allora sbuffava, ridestando un senso d’inquietudine in Cristiano. Inquietudine che non cessò quando l’uomo uscì di nuovo e ridiscese nel piano di sotto, sempre seguito e sorvegliato dalla signora, che pareva lo dominasse e lo facesse agire come una domatrice di belve: con una calma e una fermezza sotto le quali traspariva una trepidazione angosciosa.

— Se ne va, — mormorò la serva.

Allora Cristiano non potè tenersi oltre: uscì nel pianerottolo e si protese sulla ringhiera della scala, pronto a difendere Sarina se ce ne fosse di bisogno.

Fuori risonava cupo il vento.

Giù nell’ingresso la lanterna spandeva un cerchio di chiarore azzurrognolo. Per qualche momento egli ebbe l’impressione di essere affacciato ad un pozzo: e il silenzio, nell’interno della casa, accresceva la sua inquietudine, fino a renderla angoscia.

Il cuore gli cominciò a battere, come per spavento. Eppure sentiva che tutto questo era esagerato, che nessun pericolo grave minacciava nè la donna nè altri. Ma era come si trovasse davanti a un mistero.