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sapeva che a sua volta Elisabetta non avrebbe abbandonato la casa, dove faceva il comodo suo, se non per andarsene all’altro mondo.
— Perché mi guardi così? — le disse. — Mi pare che diventi losca, ragazza mia. A che pensi?
— Penso, — ella rispose sottovoce, perché non la sentissero quelli che stavano di là, — che ai miei tempi i bambini non si trovavano così in campagna come leprotti.
— Ai tuoi tempi non si trovavano ancora né bambini né leprotti, nel mondo. Adamo non era ancora nato.
La serva non insisté, per non farsi sentire dalla padrona; ma Davide aveva voglia di gridare: s’alzò, senza aver finito il pasto, e ripeté:
— Non credere che me lo voglia tenere in casa. Adesso vedrai che ci pensi anche tu.
— Gli oggetti ritrovati si portano in chiesa — disse con accento ironico, tornando a sedersi sulla panca di cucina. — Dunque, a pensarci bene, questa creatura deve essere proprio consegnata al parroco: e questa notte stessa. Bisogna che qualcuno vada giù in parrocchia a portarla.
— Adesso? — mormorò la moglie, che teneva sempre il bambino in grembo.