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Lei sola è giusta: perché io sono indegno di amare: lei sola è quella che mi fa del bene, perché mi richiama a me stesso.

Così cominciò per me una lotta profonda.

Riamavo Fiora solo perché l’altra mi tentava. E il vero peccato mi sembrava questo: mi sembrava che Fiora fosse mia moglie, incinta di un nostro figlio legittimo, e che io la tradissi.

Ma appunto per questo il peccato mi attirava di più.

Bisogna dire però che la moglie del mio creditore non faceva nulla per favorire la nostra passione. Era una donna timida, casta e buona. Mi voleva perché ero giovane e disgraziato, perché il marito la trascurava o le ripugnava: o forse anche per distrazione, nella noia senza riparo della sua vita.

Io andavo tutti i giorni a trovarla: mi mettevo a sedere in un canto e stavo lì, fermo, quieto come il gatto sullo spigolo della tavola. A volte mi veniva anche a me da dormire.

La stanza era di passaggio, dalla cucina al corridoio, e al salotto che dava sulla strada: