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confidenza che volevo farti: mi sento sola, ho paura della vecchiaia. Mio marito non è cattivo; ma anche lui ha bisogno di una vita che lo separa tutto il giorno da me: vuol fare i suoi affari; vuol guadagnare molto, — per chi poi non lo so, — perché infine non abbiamo che dei parenti vecchi, tutti benestanti, grazie a Dio, che non hanno bisogno del nostro. Ma mio marito è fatto così: non che sia interessato, in fondo: ha preso me, che ero povera, e non mi ha lasciato mai mancar nulla: anzi ti confiderò una cosa, che egli consegna a me tutti i suoi denari, e se gli chiedo un favore me lo concede subito. Ma è un uomo melanconico, non l’ho mai veduto ridere, e parla poco: la sua compagnia non è un conforto, per me: è come se lui in casa non ci fosse.

Il mio sogno è stato sempre quello di avere un figlio: il Signore non ha voluto; e sia fatta la sua volontà. Tante volte ho pensato di adottarne uno, e mio marito non disapprova la mia idea; ma non è facile prendere un bambino altrui: ci sono tanti pericoli; se è un trovatello possono un giorno farsi avanti i genitori e riprenderselo; se è un bambino legittimo c’è sempre la noia dei parenti: e poi è anche difficile ottenerlo.