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tutte, e bevevo e gemevo; finché mi sembrò che tutto l’interno del mio corpo si riempisse di un liquido nero e amaro, e un’ombra mostruosa mi travolse.

Mi svegliai sulla sabbia: sopra di me il cielo era tutto cremisi, e una figura che mi pareva sospesa su questo sfondo come una nuvola dalle strane forme umane, mi guardava dall’alto, con gli occhi azzurri lagrimanti d’acqua.

Era il suocero del mio creditore.

Confesso che nel ritrovarmi salvo la mia prima impressione fu di gioia: però sentivo ancora tutto il corpo pesante e non potevo muovermi.

L’uomo mi fregava con un panno: e ogni tanto mi guardava scuotendo la testa come per dirmi: l’hai scampata bella!

Io lo sentivo sopra di me con tutto il peso del suo corpo umido e grasso; mi pareva che il suo calore, il suo ansito, il suo sudore e sopratutto la sua volontà di lottare contro la morte, mi penetrassero fino al cuore e me lo ravvivassero.

A poco a poco mi riebbi completamente. Era già