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gli posi il lapis davanti. Egli ne bagnò la punta con la saliva, scrisse:

“Fiora è fidanzata: lei sola deve scegliere il suo stato”.

Io mi chinai e scrissi:

“Voglio sapere subito dov’è”.

E con mia gioia e sorpresa l’uomo mi diede l’indirizzo di lei.

Potevo dunque cercarla, scriverle, dirle tutta la mia pena e le mie speranze, farmi intendere da lei. Fu tanto il mio sollievo, che non mi impressionò il vedere d’un tratto alcune figure d’uomini aggrapparsi alla finestra alla quale si era affacciata la vecchia. C’era anche il ragazzo col cane: e tutti mi guardavano attraverso le sbarre dell’inferriata come una bestia rara e pericolosa in gabbia. Lo stesso cane aveva una diversa disposizione verso di me: abbaiava, e il ragazzo doveva tenerlo fermo per impedirgli di entrare nella casa.

Io non avevo più paura di nulla, di nessuno: mi sentivo la forza di lottare anche coi cani arrabbiati. Misi il foglietto con l’indirizzo nel portafoglio e anche questa volta lasciai intravedere il denaro che avevo là dentro. Vidi il ragazzetto che si volgeva agli uomini come per dire: vedete che non sono stato bugiardo, e