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abbondanti, crespi e del colore acceso della saggina matura. Pareva la testa di una ragazza; ma quando ella aprì la bocca per salutarmi, vidi che le mancavano quasi tutti i denti, e la voce forte ne risentiva, sibilando un po’ come il vento quando non trova ostacoli.

    — Mi scuserà, signora, se ieri sera ho fatto quella brutta figura. Ma la loro lettera, pensi, ancora non è arrivata. Oh, qui, riguardo a servizi, tutti fanno il comodo loro. Lei dirà: anche voi avete fatto lo stesso: ma, capirà, c’era la mia ragazza che doveva partorire. E la gente viene al mondo, e se ne va quando meno lo si pensa. E in questo caso si può dire proprio la gente perché la mia nuora ha partorito due gemelli.
    — Bene! Sono i primi?
    — Eh, no. La mia Pierina è brava: ne ha già fatti altri due: due e due fanno quattro: tutti maschi, se Dio vuole. Lei ha venti anni ed il mio figliuolo venticinque: così faranno a tempo a vedere i figli grandi.