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No, il mondo non è tutto nostro: tanta gente se lo contende! La stazioncina in mezzo ai prati è come invasa da un gregge: e il piccolo treno è preso d’assalto, come quelli che in estate partono dalla città per le stazioni balnearie; ma da una folla ancora più prepotente ed ingrata.

Sono tutti uomini, giovani tutti, quasi ragazzi: paesani, contadini, mandriani, vestiti in modo grottesco, con scarponi da montagna, fagotti, bastoni, odore di armento e di umanità a contatto con la terra.

Sulle prime mi parvero emigranti; ma per essere esuli volontari, erano troppo giovani, tutti, troppo allegri, sebbene di un’allegria forzata e selvatica.

— Sono reclute: — spiega mio marito — non vedi il sergente che li conduce?