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ventura, della quale si era subito dimenticato.

Eppure le vibrazioni del mio cuore non cessavano: e poiché erano innocenti, e nessuno le conosceva, io non cercavo di reprimerle.

Vaghe notizie di lui ci giungevano: dopo essersi mangiato il patrimonio paterno non era più ritornato al suo paese, ma, giovanissimo ancora, aveva in parte realizzato i suoi sogni ambiziosi, acquistandosi fama di valente specialista delle malattie tubercolari; e dissipava i suoi guadagni con le amanti di prezzo. La mia passione quindi parve spegnersi: in fondo mi rimaneva però un senso di umiliazione, quasi di odio, e il desiderio di incontrarlo di nuovo, un giorno, e farlo soffrire.

Ma anche questa era un’illusione. Gli anni intanto passavano, e non mi portavano neppure la speranza di trovare marito. Anche perché le cose di famiglia si mutavano e in peggio. Mio padre era morto quasi d’improvviso, lasciando sospesi gli affari dai quali traeva largo guada-