Pagina:Deledda - Il paese del vento, 1931.djvu/54


— 48 —

dassero un misterioso odore di festa nuziale.

L’idea che il servizio venisse macchiato, che i miei fratelli l’avrebbero profanato coi loro musi unti, mi faceva male. Ma quella sera tutto poteva essere permesso, purché l’ospite tornasse.

Egli ritorna, finalmente: io finisco di apparecchiare la tavola, e non lo guardo; ma lo sento e lo vedo, in ogni sua linea, come se lo conoscessi da anni e fossi in grande dimestichezza con lui. Non è più vestito di un colore neutro, come al suo arrivo: s’è cambiato, prima di uscire; indossa un vestito blu oscuro, con la cravatta dello stesso colore: ha un cappello di feltro nero. Qualche cosa del padre è adesso in lui, qualche cosa di grave, d’irriducibile; e la sua presenza spande quasi un senso di minaccia e di pericolo. Eppure, in fondo, una gioia mai provatiùa illumina tutto il mio essere, e quando riesco a sollevare gli occhi e incontrare una seconda volta i suoi, ricordo il sorgere del sole sui monti.