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le mani sottili dove il solo anello matrimoniale brillava modesto.
La serva che aveva portato su la valigia ed una lunga misteriosa scatola di Gabriele, nel vedermi cominciò ad ammiccare; poi rise e disse:
— È già uscito, sa, il signorino. Ma che sorpresa le abbiamo fatto, eh, padroncina!
— Tu l’hai fatto apposta, scimmia — disse l’altra serva; e anche lei mi guardava e rideva.
Io le misi subito a posto.
— Che c’è da ridere? Ero in casa sua, forse, o in casa vostra?
— Sarebbe stato meglio che tu ti fossi trovata qui.
Era mia madre che parlava, senza smettere di lavorare. No, non era contenta davvero, mia madre, che io stessi tutto il giorno nascosta qua e là, a leggere, a fantasticare, a far nulla: e sarebbe stato meglio, secondo lei, che Gabriele mi avesse trovato a lavorare, a sorvegliare le domestiche.