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cose loro speciali; mentre per conto suo ascoltava l’amico con serietà, poiché all’ospite deve essere usata cortesia anche se esagera fino alla noia ed al ridicolo le belle qualità della sua prole; ma l’attenzione di tutti si fece cordiale quando si parlò di carnevale e di mascherate, e il notaio disse:
— Oh, per questo, da noi il carnevale è, negli ultimi giorni, movimentato e rumoroso. La gente, che per mesi e mesi rimane tappata in casa e quasi sepolta dalla neve, ha bisogno di sgranchirsi le gambe e di scaldarsi. Si balla in tutte le case. Il giovedì grasso, i giovanotti più aitanti si vestono di pelli, si mettono le corna e i sonagli dei buoi: e bovi si chiamano, queste maschere infernali. Montati a cavallo percorrono urlando le strade e battono alle porte delle case, domandando le salsicce. C’è da averne paura. Gabriele combatte queste forme di carnevale selvatico, sebbene anche lui ami travestirsi. Per questo è insuperabile: non ha neppure bisogno di maschera per rendersi