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Ed io pensavo: si vive male, quando si è ricchi. Si vive più per gli altri che per sé stessi; per gli altri, che ci stimano solo in misura di quanto noi possiamo loro dare.



Il primo ad abitare la camera fu un notaio, già compagno di studi di mio padre. Egli veniva per vidimare le sue carte, e rimaneva da noi due giorni.

Scortato da un servo, scendeva da un paese di montagna, ma pareva arrivassero, lui ed il suo compagno, dalla Mesopotamia. Sembravano dipinti a carbone; tutti neri, con gli occhi a mandorla, i baffi penduli; tutti e due coperti di caratteristici mantelli di lana, specie di lunghi scialli buoni a riparare la testa, le spalle, il petto e le gambe di chi usa viaggiare a cavallo.

Sotto il mantello, il servo indossava un costume sul cui tenebrore spiccava qual-